Gli schemi di pensiero del tuo pubblico possono influenzare l’efficacia del linguaggio comunicativo adottato. Piccoli accorgimenti che fanno la differenza.
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Al fine di comprendere quali e quanti siano gli Schemi Mentali che governano le mente è opportuno definire preventivamente il concetto di “Schema di Pensiero“.Come ho già anticipato, nell’articolo precedente,
Esso può essere inteso come il modo attraverso il quale, inconsciamente, vengono “codificate” le esperienze dalla mente. Ognuno di noi infatti, assimila informazioni attraverso i sensi: vista, udito, olfatto, tatto e gusto. Queste informazioni verranno captate e percepite dalla mente come una combinazione di sistemi sensoriali e impressioni interiori.
Vi suggerisco la lettura dei post “PNL nel Business: Come relazionarsi con il pubblico in modo efficace” e “PNL al servizio del CONTENT MARKETING per una comunicazione perfetta” per una miglior comprensione riguardo il concetto e il funzionamento degli Schemi di pensiero.
Quanti e quali Schemi di pensiero esistono?
Esploriamo il modo in cui gli schemi di pensiero possono differire. Ad oggi conosciamo principalmente tre categorie:
- auditivo: quando si pensa con i suoni. Potrebbe trattarsi di voci, rumori, musiche.
- visivo: quando si pensa con l’occhio della mente. Idee,fantasie e ricordi sono rappresentati sotto forma di immagini.
- cinestetico: quando si pensa per sensazioni percepite sia interiormente che esteriormente, come un tocco. Gusto e olfatto fanno parte di tale categoria.
A riguardo, credo possa essere utile, a titolo esemplificativo, riportare un’esperienza da me vissuta qualche anno fa. Mi è stata chiesta da un mio amico, produttore di caffè, una consulenza per pianificare una campagna pubblicitaria. A tal proposito ho deciso di voler iniziare i lavori con un esperimento. Ho riunito venti persone e ho chiesto loro, individualmente, quale era la prima cosa apparsa nella mente pensando al caffè. Le risposte ricevute sono state le più disparate: alcuni hanno affermato di aver immaginato delle tazze e una caffettiera; altri di aver udito il gorgoglio del caffè quando sale o quando viene versato nella tazza; altri ancora, di aver avvertito la sensazione di tenere in mano una tazzina calda o ancora il gusto e il profumo del caffè. Infine, vi è stato chi ha dichiarato di aver provato una combinazione di quanto appena descritto.
Questo è un chiaro esempio di come ogni individuo si costruisca delle rappresentazioni mentali del mondo che lo circonda che non sempre corrispondono a quelle vissute da altri soggetti. Come affermato dal grande fondatore della semantica generale, A. Korzybski,
la mappa non è il territorio
Come riconoscere lo schema di pensiero preferito dal tuo pubblico?
Lo studio del linguaggio adottato dal tuo interlocutore ti permette di riconoscere quale sia il suo schema di pensiero preferenziale. Se egli utilizza frequentemente espressioni o parole chiave che fanno rimando alla sfera visiva, di certo sarà facile comprendere come proprio quello visivo sia lo schema di codifica e di memorizzazione delle esperienze adottato.
Impiegando schemi linguistici simili a quelli nel tuo pubblico, puoi accrescere il livello di fiducia e di influenza. Il primo passo da compiere è dunque quello di sviluppare la capacità di riconoscere i filtri utilizzati dal tuo interlocutore o dall’insieme dei tuoi interlocutori. Se, in aggiunta imparerai come sia estremamente facile rendere flessibile il tuo linguaggio, allora sarai in grado di trovare il modo migliore per interagire con il tuo pubblico.
Quale Linguaggio Comunicativo adottare nel Business?
Comprendere quale sia lo Schema di pensiero preferenziale è indispensabile per poter navigare con successo in quel mare di diversità che costituisce la rete globale di cui fai parte e con la quale ti trovi a rapportarti.
Così se volessi acquisire ragionevole sicurezza che il tuo messaggio venga accolto con interesse e coinvolgimento dal tuo pubblico, puoi scegliere di rendere più ricca la tua comunicazione. Ciò che dici conta poco se paragonato a come lo dici, indipendentemente dal mezzo utilizzato per veicolare le parole. Leader straordinari e oratori di successo (come Barak Obama, John F. Kennedy, Martin Luther King) riescono ad accendere di passione i cuori e le menti di chi li ascolta proprio grazie alla qualità del loro linguaggio.
La tua abilità nel comunicare può essere migliorata attraverso un arricchimento progressivo del linguaggio, diretto a stimolare tutti e cinque i sensi. La capacità di influenzare e di ispirare è proporzionale all’attenzione che poni nella scelta della qualità delle parole da usare. Più il linguaggio è ricco di stimoli sensoriali, più sarà ricca l’esperienza interiore che offrirai al tuo pubblico.
Il linguaggio delle sensazioni invita il tuo interlocutore ad immergersi in ciò che viene raccontato. Diviene così indispensabile imparare come rendere lo stile comunicativo accessibile e allo stesso tempo capace di catturare e mantenere alta l’attenzione del pubblico.
Nell’ambito del business, non sempre è possibile tracciare un profilo personas che tenga conto dello schema di pensiero preferenziale del tuo target. Sarebbe infatti utopistico pensare di poter indirizzare ad ogni profilo personas, che presenti un determinato schema preferenziale (auditivo, visivo o cinestetico), un messaggio che adotti uno specifico linguaggio comunicativo (che stimoli prevalentemente un senso piuttosto che un altro). Quando si passa da una comunicazione di tipo one-to-one ad una pluripersonale, la cosa migliore è utilizzare un linguaggio ricco per tutti i sistemi sensoriali. Questo garantisce che tutti si ritrovino in parte nello stile che stai adottando.
Una comunicazione interessante ed avvincente sta alla base della motivazione e dell’impegno. Attrai gli occhi, le orecchie e le sensazioni del tuo pubblico e conquisterai la sua attenzione, perché ti capirà. Dai nuova vita alle tue comunicazioni grazie ad un abile utilizzo del linguaggio.
Se siete interessati, seguite il prossimo post sul Linguaggio Auditivo per Comunicare nel Business.